RTI – Reflectance Transformation Images

Photography for diagnosis of cultural heritage

Reflectance Transformation Images

Che cos’è?

La RTI è una tecnica di ripresa fotografica facente parte della cd. Computational Photography. Essa “cattura” forma e colore della superficie di un soggetto e ne consente l’interattiva “re- illuminazione” da qualsiasi direzione. La RTI consente anche, tramite appositi algoritmi, una enfatizzazione sia della forma che degli attributi di colore della superficie di quanto ripreso. Le funzioni di enfatizzazione disponibili tramite RTI consentono di acquisire informazioni sul soggetto non rilevabili con un esame diretto dell’oggetto fisico. Le immagini RTI sono create da più fotografie digitali di un soggetto ripreso da una posizione fissa.

In ogni fotografia la luce è proiettata da una direzione nota, con angoli di incidenza diversi. Questo processo produce una serie di immagini dello stesso soggetto con ombre e sfumature di luce diverse. Le informazioni ricavate dalle diverse illuminazioni sono elaborate – tramite un software opensource realizzato da una comunità di sviluppatori internazionali – per generare un modello matematico della superficie del soggetto, consentendo così all’utente di “re-illuminare” l’immagine RTI interattivamente ed esaminare, su di uno schermo, quanto fotografato in maniera simile ad un modello 3D.

Piatto anteriore di un volume in attesa di restauro. Attivate la modalità RTI cliccando sull’icona a forma di lampada e variate l’angolo di incidenza della luce tenendo premuto il tasto sinistro del mouse e muovendolo contemporaneamente in orizontale e/o verticale lungo l’area dell’immagine.

Ogni immagine RTI assomiglia ad un singola, bidimensionale immagine fotografica.  A differenza di una tipica fotografia, però, le informazioni di riflettanza sono derivate dalla tridimensionale superficie del soggetto e codificate pixel per pixel, in modo che l’immagine RTI sintetizzata “sa” come le luci si riflettono sul soggetto. Quando il file RTI viene aperto nell’apposito software di visualizzazione, ciascun pixel costituente l’immagine è in grado di “riflettere”, da qualsiasi posizione selezionata dall’utente, la luce virtuale generata dal software interattivo.

Questo gioco mutevole di luce e ombra sull’immagine rivela i più fini dettagli della forma della superficie del soggetto rendendola tridimensionale. La RTI è stata inventata da Tom Malzbender degli Hewlett Packard Labs. Un documento di riferimento che descrive questi primi strumenti e metodi, denominati Polynomial Texture Mapping (PTM), è stato pubblicato nel 2001. Maggiori informazioni possono essere reperite QUI